Traits of an Artist

La pittura di Alessandra Vaghi

by Paolo Parente

Alessandra Vaghi è nata nel 1990 a Carate Brianza (MB).

Fin dai primi anni di vita ha dimostrato un grande interesse per l’arte visiva, passando gran parte del suo tempo a disegnare.

La pittura a olio è stata da lei scoperta al tempo delle scuole medie e questa tecnica ha generato un enorme fascino nell’immaginario di Alessandra, a causa delle potenzialità visive se non addirittura per l’aroma stesso delle vernici che da subito l’hanno condotta in un viaggio ideale nel Rinascimento, dove la prima cosa ad attrarla è stata il misterioso sfumato di Leonardo.

Nel frattempo, Alessandra ha frequentato il Liceo artistico a Lecco, dove si è accorta, col passare del tempo, che quella scuola non rispecchiava le sue aspettative, poiché in realtà lei desiderava con tutta sé stessa approfondire soprattutto le antiche tecniche della tradizione artistica italiana piuttosto che seguire la solita carrellata di superficiali ed effimere mode.

Così, per Alessandra è diventato sempre più importante entrare nei segreti della pittura dei grandi maestri che hanno fatto grande la storia dell’arte.

Fondamentali sono state le letture specifiche come Il Libro dell'Arte di Cennino Cennini e Il Trattato della Pittura di Leonardo, testi con i quali ha sperimentato, di volta in volta, in pratica quanto stava studiando in modo appassionato.

In questo fervente periodo di formazione, si segnala l'invito da parte dell'artista Nicola Verlato a visitare il suo studio romano, ma soprattutto il suo precedente incontro con il pittore figurativo Alex Folla. Con lui ha appreso più specificatamente la tecnica caravaggesca, costituita da un potente chiaroscuro e da un interesse fondamentale nei confronti del corpo umano, attraverso cui Alessandra si è avviata verso un suo realismo sempre più espressivo e simbolico, nel quale, oltre le persone in primo piano, lei colloca, fuse nell’oscurità, misteriose architetture antiche, spesso in rovina, rinnovando così, con una vena metafisica, il genere dei cosiddetti capricci. Cioè quelle scene simboliche composte da figure umane e da architetture, che sembrano scaturire dall’improvvisa fantasia dell'artista, come già avvenne nel caso di Tiepolo.

Spesso, Alessandra unisce in modo visionario e stravagante, insieme ai corpi umani, che affiorano tra quegli elementi spesso in rovina, delle combinazioni assolutamente immaginarie immerse in un’atmosfera (Stimmung) di libera poesia piuttosto che non raffigurazione grottesca della realtà e del sogno: poesia in un sottofondo palpitante di sincera etica.

L’aspetto romantico è dunque i questa Stimmung in cui sono immersi i suoi personaggi dipinti. Una Stimmung che si rifà sicuramente al concetto filosofico del Sublime, in cui lo spettatore (insieme all’artista stessa) avverte il piacere dell’inquietudine e del turbamento, capace di toccare letteralmente l’anima.

Essenziale nella pittura di Alessandra è il corpo umano che parte dall’idea dell’uomo vitruviano, in quanto a sua volta opera d’arte di Madre Natura (Magna Parens), un’opera ricca di energia, di bellezza, che la sua pittura rivela attraverso il senso del rilievo, nel fremito della vita, realizzato con una finezza e sensibilità tutte sue.

Comunque importante è anche l’elemento architettonico, inteso come testimonianza del passato, sia esso classico, gotico, rinascimentale o barocco.

L’edificio, astratto così dal suo contesto originale, si trasforma in personaggio esso stesso e, con una forte carica simbolico-metafisica dalle sottili ascendenze dechirichiane, contribuisce al linguaggio espressivo dell’artista.

Le tematiche di Alessandra Vaghi passano sicuramente per la dimensione della mitologia, ma rivisitata in chiave del tutto contemporanea e personale.

The painting of Alessandra Vaghi

by Paolo Parente

Alessandra Vaghi was born in 1990 in Carate Brianza [MB].

She showed a great interest for figurative art at a very early age, spending most of her time painting.

She discovered oil painting during the time she was in middle school. This technique aroused a significant fascination in Alessandra’s imagination, because of the visual potentialities if not even for the same scent of the paints, which, right from the beginning, lead her to an ideal travel in the Renaissance, where the first thing she was drawn to was Leonardo’s mysterious sfumato.

In the meantime, she attended arts high school in Lecco, where she realized, with time passing, that school did not match her expectations, because she actually wanted, with all her heart, to study the antique techniques of the Italian artistic tradition, rather than follow the usual string of superficial and ephemeral tendencies.

Therefore, for Alessandra it has become more and more important to penetrate the secrets

of the painting’s great masters, who made art history great.

The specific readings such as Il libro dell’arte of Cennino Cennini and Il trattato della pittura of Leonardo have been essential; with these texts she has experimented, from time to time, in practice what she had been studying so passionately.

In this enthusiastic period of education, an occurrence that stands out is the invitation from the artist Nicola Verlato to visit his atelier in Rome; even more the prior encounter with the figurative painter Alex Folla. With him, she learned more specifically Caravaggio’s technique, made of a strong chiaroscuro and an essential interest towards the human body, through which Alessandra directed towards her own more and more expressive and symbolic realism. In this, besides people in the foreground, she places [mixed with obscurity] mysterious antique architectures, renovating in this way, with a metaphysics flair, the so-called genre capricci.

Those symbolic scenes made of human figures and architectures, which seem to come out from the sudden fantasy of the artist, the same way it happened with Tiepolo.

Often, in an extravagant and visionary way, Vaghi places together human bodies, which emerge among those elements, usually in ruins, and absolutely imaginary combinations absorbed in an atmosphere (Stimmung) of free poetry rather than a grotesque representation of reality and dream: poetry in a throbbing backdrop of sincere ethics.

The romantic aspect is therefore this Stimmung, her painted characters are surrounded by.

A Stimmung, which surely takes inspiration from the philosophical concept of Sublime, in which the audience (together with the artist herself) perceive the pleasure of apprehension and uneasiness, able to literally touch the soul.

Essential in Vaghi’ paintings is the human body which comes from the idea of the Vitruvian man, as, on its turn, work of art of Mother Nature (Magna Parens), a work filled with energy, beauty, which his painting reveals through the sense of relief, in the thrill of life, realized with his own finesse and sensitivity.

As important is the architectonic element, meant as statement of the past, whether it is classical, gothic, Renaissance or Baroque.

The building, in this way abstracted from its original context, turns into a character itself and, with strong symbolic-metaphysical charge with De Chirico-like lines, contributes to the expressive language of the artist.

The subjects of Alessandra Vaghi surely pass through the dimension of mythology, but revisited in a complete contemporary and personal interpretation.